LETTERA
APERTA DELL’AUTORE DEL MANIFESTO DEL MARKETING ETICO
11/11/2011 - 11/11/2021
10 ANNI
DI MANIFESTO DEL MARKETING ETICO
Cara Lettrice, Caro Lettore,
quando l’undici novembre 2011 mi recavo nel luogo dove avrei
presentato il Manifesto del Marketing Etico non potevo conoscerne le conseguenze.
In quel momento, l’attenzione
per l’etica applicata al marketing e alla CSR (Corporate
Social Responsability - Responsabilità Sociale d’Impresa
nda) era ben lungi dall'essere il trend di oggi.
Non esistevano corsi. La cultura stessa di
un’applicazione dell’etica in questa disciplina era dileggiata,
se non addirittura osteggiata. Io stesso sono stato oggetto di
denigrazione, talvolta nascosta da un umorismo stantio e da giudizi
che il tempo avrebbe valutato come inappropriati.
Ora, a dieci anni da quel
venerdì 11/11/11, reputo sia arrivato il momento di valutare
quanto sia avanzato il progetto e soprattutto la disciplina alla
quale ho dedicato molte risorse della mia esistenza.
Di quelli che sono stati i
risultati del progetto, e la sua capacità di inserimento nel
tessuto operativo e sociale a livello globale rimando al
“Bilancio Sociale e di Missione Decennale del Manifesto del
Marketing Etico”, che sarà pubblicato all’inizio del 2022. Tale pubblicazione sarà
oggetto di un lancio formale attraverso i canali ufficiali e la
stampa.
In questo momento credo possa
essere più utile - e doveroso - fare un punto sulla situazione
generale.
L’applicazione dei punti del
Manifesto del Marketing Etico ha trovato spazio in molte attività di comunicazione,
formative e CSR. La stretta correlazione tra i principi etici e
quelli di sostenibilità ambientale e sociale si stanno
sviluppando in contesti dove era impensabile inserirli un
decennio fa.
Non ci poniamo interrogativi
circa l’intenzionalità strategica di tali attività. Preferiamo
concentrarci sulle ricadute positive e sul fatto vengano
attuate. Non abbiamo infatti mai fatto parte del nutrito popolo
di giudici con seggio al tribunale delle intenzioni. Riteniamo
che fare qualcosa sia meglio che rimanere immobili a giudicare
senza titoli chi almeno quel qualcosa lo crea.
Per chi come noi, si occupa
di queste tematiche non da quando sono diventate un trend
(speriamo non passeggero) ma dall’inizio, pur riconoscendo una
fase embrionale e ancora molto sviluppabile del fenomeno, non
possiamo non vedere importanti differenze con il recente
passato.
Quando in anteprima sulla
presentazione ufficiale, nel giugno del 2011, feci inserire in
un corso di web marketing del Polo Formativo ICT di Torino il Manifesto del Marketing Etico come argomento da trattare nel programma, sapevo che sarebbe
stata la prima volta in Italia.
Ora i corsi che vedono i
principi del Manifesto inseriti direttamente o indirettamente sono
centinaia, in Italia e all’estero. Abbiamo notato, soprattutto
nei Paesi francofoni.
Capita allora di vedere corsi
o master di “Marketing Etico” sviluppati da prestigiose
università e importanti business school. Sembrerà stano
soprattutto ai giovani lettori di questa lettera, ma sui motori
di ricerca non vi erano neppure risultati strutturati per
l’argomento “marketing etico” nel 2010-11. Ora invece sono
migliaia. Molti di quelli riconducibili alla pubblicazione e
attuazione del Manifesto del Marketing Etico.
Al Manifesto del Marketing Etico e ai progetti
supervisionati, sono stati dedicati libri e ricerche. Ma ancora
più importante è il numero di pubblicazioni divulgative che sono
state dedicate ad un argomento che sta scendendo dal
palcoscenico tecnico per salire su quello più vicino
all’interesse collettivo.
Perché di questo si tratta.
Ovvero lavorare per generare benessere per i propri clienti e
conseguentemente per la società e il pianeta.
La sensibilità ai temi
ambientali e sociali che ormai sono di casa nei TG, e che spesso
viene strumentalizzata e politicizzata, è frutto di un lavoro
embrionale iniziato anni fa. In quell’embrione, i fatti ne danno
atto, c’era anche il Manifesto del Marketing Etico.
Quando scrivo questa lettera
ho 44 anni compiuti. Quando iniziai a lavorare sulle ricerche
che portarono alla stesura del Manifesto ne avevo 33. Ho
riflettuto molto sul fatto che forse un documento così
rivoluzionario per quello scenario non poteva essere frutto di
una mente più matura.
Nel corso di questi 10 anni
ho incontrato molti giovani e la mia speranza è che la prima
versione del Manifesto del Marketing Etico possa essere evoluta. Spinta ancora nella
direzione della freccia del tempo. Per fare questo ci vorrà
molto sacrifico e abnegazione, e forse una serie di menti che
possano credere ancora nel cambiamento verso una direzione
positiva, etica, condivisa e sostenibile.
Credo che sia giunto il
momento di mettermi al servizio di chi viene dopo di me,
affinché possa lavorare meglio di me, in un clima sociale
migliore di quello del 2010-2011.
Per quanto io possa essere
l’autore del Manifesto del Marketing Etico e di molte sue
attività, in realtà il Manifesto rappresenta il mio dono al
mondo. Il mio lascito. Il mio retaggio. Sicuramente, il punto
più alto di una carriera al servizio della mia disciplina.
Spero che possa essere curato
e che possa crescere ancora. Talvolta un albero diventa diverso dalla
pianta che venne piantata. Forse non potrò vederlo, ma mi piace
immaginare che possa essere così. Se così non sarà, mi rimane la
certezza di aver fatto fede alla mia parte di responsabilità
verso “chi” e “cosa” mi circonda nel mio tempo.
Ringrazio gli altri membri
del Comitato Etico Scientifico (Co.E.S.) e tutte le persone
che hanno supportato umanamente e tecnicamente il Manifesto del
Marketing Etico in questi anni.
Per un approfondimento sulle
attività e i risultati del progetto rinnovo il mio invito a
scaricare il “Bilancio Sociale e di Missione Decennale del
Manifesto del Marketing Etico” che – lo ricordo – sarà
pubblicato ad inizio 2022.
Con gratitudine e umiltà
operosa
Emmanuele Macaluso
Autore
del Manifesto del Marketing Etico e membro del Co.E.S.
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